E così, l’avventura comincia. E’ un giorno qualsiasi di ottobre 2007 (nel mese di ottobre di questi ultimi anni sono successe sempre cose piacevoli nella nostra vita: nell’ottobre ’96 sono cominciati i lavori della nostra casa, in quello successivo ci siamo entrati).
Il nostro “vecchio “ camper è stato già venduto e con lui se ne va un piccolo pezzo della nostra vita, fatto di viaggi, di scoperte, di innumerevoli modifiche per renderlo più comodo e confortevole, anche se il distacco da questo mezzo non è denso di significati come quando abbiamo venduto il primo camper, che avevamo tenuto per 15 anni e che ci aveva fatto scoprire la libertà di viaggiare; inoltre adesso sta prendendo il sopravvento l’entusiasmo di questa nuova avventura:
COSTRUIRE UN NUOVO CAMPER !
E’ da un anno che ci pensiamo, che sfogliamo riviste nella speranza di trovare un modello che ci soddisfi, mi sono preso anche una giornata di ferie per visitare la fiera di Rimini e sono ritornato a casa profondamente deluso: ho visto decine ci camper che sembrano fatti con lo stampo, tutti grandi, tutti con il garage, tutti pieni di luci e lucette che sembrano un luna park, tutti con mobili che starebbero meglio in un salotto che su un veicolo ricreazionale, insomma tutto il contrario di quello che noi cerchiamo in un camper, cioè compattezza, semplicità, razionalità. In questo periodo, tanto per non perdere tempo, ho cercato su internet gli allestitori, i costruttori di scocche in vetroresina, e alla fine la nostra attenzione si è concentrata sulla ditta Supercamper, di Bergamo, diretta dal Sign. Brevi ( www.supercamper.it ).
IL PROGETTO
L’idea di base è costruire un camper di dimensioni abbastanza compatte (avremmo voluto restare dentro i 6 m. ma con le nuove meccaniche abbiamo dovuto allungare un po’ e arrivare a 6.30 m.) che offra un buon comfort a due persone (il sottoscritto e mia moglie, 114 anni in due) e, saltuariamente, poter accogliere un equipaggio di 4 persone, due adulti e due bambini. L’altezza non deve superare i 2.90 m. e per questo motivo abbiamo optato per un motorhome con basculante in cabina, un letto fisso e uno ricavabile dalla dinette, un bagno vivibile, con doccia, un bel piano cucina, un capiente gavone (non un garage) dove riporre le varie attrezzature, oltre ad alcuni gavoni sottoscocca, in modo da non aver bisogno del portapacchi. Dopo tanti disegni e tante sere passate a disegnare, cancellare e ridisegnare, abbiamo deciso per una pianta con semidinette con divanetto contrapposto e tavolo a libro, un armadio piuttosto profondo che nella parte bassa possa contenere sia la stufa che lo scaldabagno, un letto fisso di dimensioni casalinghe (80 cm. di larghezza) un bagno ad angolo con doccia separata, un piano cucina di circa 130 cm.. Praticamente, entrando dalla porta della cellula, troviamo a destra un divanetto di 70 cm di lunghezza per 50 cm di profondità, in parte adibito a scarpiera; a sinistra il piano cucina, di 130 cm, seguito dal bagno ad angolo (circa 125 x 125 cm ), proseguendo in senso orario abbiamo il letto alto 70 cm(80 x 200), sotto il quale si trova il gavone, l’armadio (65 x 70 cm di profondità), il divano della dinette (110 x 55) e il tavolo a libro (70 x 60/120). Una volta omologato al divano della dinette verrà aggiunto un divanetto (70 x 40) appoggiato alla parete che conterrà il serbatoio di circa 120 L che sarà costruito su misura. In questa maniera otterremo una dinette ad angolo con divanetto contrapposto e, girando i sedili della cabina, potranno trovar posto 6-7 persone, inoltre, con l’abbassamento del tavolo, avremo un letto trasversale che in testa sarà largo 125 cm e in fondo 70 cm. per il bagno abbiamo optato per un locale unico, con doccia separabile da una semplice tendina di naylon; in questo modo ci si muove agevolmente nell’espletare le varie funzioni e quando c’è la necessità di fare la doccia si dispone di uno spazio di 80 x 120 cm circa.
LA COSTRUZIONE
Per la meccanica abbiamo scelto il Ducato scudato da 160 CV su telaio normale (sono 50 Kg in meno rispetto al maxi) con passo 3.80 m. (dal momento dell’ordine ci vorranno circa 60 gg per la consegna).
Per la scocca, come già detto, ci siamo rivolti alla ditta Supercamper; ci siamo incontrati il giorno 6 ottobre per mettere a punto tutti i particolari del progetto: non sarà un’impresa facile, perché le cose a cui pensare sono tantissime ma abbiamo già cominciato a pianificare tutte le operazioni da fare, solo che ogni giorno ne salta fuori una nuova.
Nel pomeriggio dell’ 11 ottobre il nostro “vecchio” camper è uscito dal cancello della nostra casa e per la prima volta non ero io a guidarlo; inutile dire che un po’ di emozione era inevitabile: lo abbiamo guardato allontanarsi lentamente lungo la strada fino a che è scomparso dietro ad una curva: buon viaggio, amico di sette anni di viaggi !
E adesso, all’ opera veramente. Cominciamo subito con l’acquisto di un po’ di faggio in tavole, che ci servirà per la preparazione dei masselli dei mobili e poi giù con i disegni di tutti i mobili che serviranno: disegna, cancella, ridisegna, perché riguardandoli quasi sempre si trovano delle possibilità di semplificazione e di conseguente alleggerimento dei pesi; adesso bisogna fare quattro conti per l’acquisto dei pannelli di compensato, cercando di stare un po’ larghi con le misure.
30 ottobre 2007: la Fiat mi ha informato che la consegna della meccanica avverrà molto probabilmente verso la metà di gennaio 2008; avrei sperato un pò prima, pazienza. Ho provveduto ad informare il signor Alessandro Brevi, titolare della ditta Supercamper: inizierà la costruzione della scocca nei primi giorni di dicembre, in modo da averla pronta all’arrivo della meccanica. Nel frattempo, fatti quattro conti, ordiniamo i fogli di compensato necessari, e per fortuna che ci siamo presi per tempo! Infatti il compensato di faggio non è pronto in magazzino, per cui bisogna ordinarlo e attendere; arriverà probabilmente a metà novembre e questo è già un primo inconveniente perchè mi rallenta un pò il lavoro. Comincio comunque con la costruzione dei mobili, piallando e segando le tavole di faggio. I pensili sono costituiti nella parte anteriore da un telaio in massello, costruito da listelli di 3 x 2 cm, stondati nella parte inferiore, a nella base da un sandwich di compensato di faggio e ossatura in abete incollato sotto pressa (per fortuna ho un amico falegname che mi consente di andare nella sua bottega al sabato e alla domenica e di usare la pressa). La parte anteriore e quella inferiore sono unite tramite linguetta di compensato. Una volta costruiti i telaietti posso preparare le cornici delle antine, fresando in maniera opportuna dei listelli da 1,6 x 4 cm. questi listelli saranno poi incollati fra di loro e conterranno al loro interno gli “specchi” di compensato binobilitato.
La difficoltà maggiore che incontro in questa fase consiste nel fatto che sto lavorando alla cieca, senza la possibilità di verificare se le misure dei telai dei mobili vanno bene: confido molto nella giustezza di tutti i ragionamenti che continuo a fare e comunque ho già messo in preventivo che qualche mobile avrà bisogno di essere ritoccato, una volta in possesso della scocca, d’altra parte, aspettare la scocca significa allungare troppo i tempi e vorremmo riuscire ad avere il camper per la primavera.
Il resto dei mobili, le pareti dell’armadio e della toilette, le cassapanche, saranno costituite da un sandwich simile a quello fatto per la parte inferiore dei pensili, dello spessore totale di 2 cm, e anche qui sorge una difficoltà: non esiste il “nido d’ape” dello spessore di 12 mm per cui sarà necessario acquistarne di più grosso e poi tagliarlo a misura; in alternativa si potrebbe usare come riempitivo del sandwich del polistirolo.
Nel frattempo progetto la gamba del tavolo: sarà costituita da due tubi in ferro, scorrevoli uno dentro l’altro per permettere l’abbassamento in posizione letto, da 70 mm, spessore 2 mm, e da 60 mm, spessore 1,5 mm. Quello inferiore viene saldato ad una flangia che sarà poi fissata, tramite viti, al pavimento del camper. Quello superiore viene saldato ad una base rettangolare da 20 x 10 cm che poi sarà fissata alla faccia inferiore del tavolo, in posizione decentrata. I due pezzi, prima di essere fissati al tavolo e al pavimento, saranno zincati a freddo per un buon risultato estetico.
Disegno anche la struttura in ferro per gli agganci delle cinture di sicurezza della dinette (quella che propone la FASP è troppo ingombrante e va a rubare praticamente tutto lo spazio della cassapanca in cui verrebbe alloggiata). E’ costituita da una “scatola” di angolari in ferro, di dimensioni tali da poter essere alloggiata all’interno della cassapanca, e da un piantone di scatolato di lamiera a sezione trapezoidale, fissato alla scatola, e che entra nella zona dell’armadio retrostante la dinette. Il tutto sarà verniciato e saldamente fissato al pavimento.
Inizio la costruzione del mobile della cucina, nel quale troverà posto il frigo da 97 L, tre cassetti di dimensioni diverse e, sotto, uno spazio in cui riporre le pentole, chiuso da due antine costruite come quelle dei pensili, a parte le misure, ovviamente. I cassetti sono montati su guide, rivettate sulla “scatola” di lamiera piegata e verniciata di bianco (ho optato per questa soluzione, anche se un pò pesante, per poter fruttare al massimo lo spazio interno). Sul davanti vanno avvitati i frontalini in massello di faggio.
Sono finalmente arrivati i fogli di compensato che utilizzerò per la costruzione dei mobili e delle pareti interne; comincio con il tagliare i fogli per le pareti e quello che resta lo taglio a misura per gli specchi delle antine, i fondi dei pensili, i fianchi delle cassapanche. Prima di incollare le cornici delle antine provvediamo a tinteggiare con il mordente “noce chiaro” il compensato che vi andrà inserito; una carteggiatina e poi una prima mano di vernice all’acqua come turapori, successivamente carteggiata: in questa maniera sarà più facile, una volta inserito il foglio nella cornice, verniciare l’antina. Per accelerare i tempi decido inoltre di incollare in casa i sandwich che serviranno per le basi dei pensili, preparandomi una “pressa” casalinga costituita da alcuni “murali” in abete, da un pannello per edilizia di 2 metri per 30 cm, alcuni altri spezzoni di legno e diversi morsetti; in questo modo preparo, uno ad uno, le basi, incollando con colla vinavil un foglio di compensato di faggio (esterno), il telaietto in abete, unfoglio di compensato di pioppo. Prima dell’incollaggio segno con la matita dove si trova il listello di abete che servirà da attacco per il sottopensile. Successivamente preparo le “striscie” che serviranno per i sottopensili, incollando e pressando fra loro due fogli di compensato di faggio (esterni) con un foglio di compensato di pioppo (interno) in questa maniera ottengo uno spessore finale di 12 mm. Le due striscie (una di 9 cm e una di 10.5 cm) vanno incollate perpendicolarmente fra di loro con il sistema della linguetta e canale, entrambi ricavati fresando le striscie stesse. In testa alla striscia orizzontale, prima dell’incollaggio al pensile, va incollato, con il solito sistema di linguetta e canale (in questo caso ho usato il lamello con linguette n. 0), un listello di faggio (2 x 2 cm) successivamente fresato a quarto di cerchio. Il pensile, e relativo sottopensile, che sarà posizionato sopra il letto, mi crea non pochi problemi perchè deve fare angolo retto con quello ai piedi del letto e quindi, nel punto di incontro, i due pezzi devono essere tagliati esattamente a 45 gradi. Alla fine decido di tagliare separatamente il sottopensile, la base e il frontale del pensile e di procedere poi all’unione per incollaggio; tanta calma, tanta pazienza ma il risultato finale non è niente male. Procedo quindi al montaggio a secco dei fianchi dei pensili, precedentemente preparati, carteggiati e verniciati. Anche questi vengono uniti con lamello appoggiando il pensile al fianco, tracciando con la matita il suo profilo e fresando poi con il lamello nei punti opportuni. In realtà, gli unici pensili che posso finire sono quelli della cucina e del letto, per gli altri bisogna aspettare le misure definitive della scocca e fino a dove arrivano i sedili della cabina e il letto basculante. Siamo ormai in dicembre e sul prato sopra alla nostra casa sono arrivati, come ogni anno, i pastori con le pecore, che stanno facendo la transumanza. E’ piacevole, ogni tanto, interrompere il lavoro e guardare il gregge che bruca tranquillamente l’erba; è tempo anche di preparare gli addobbi natalizi e le luci su un albero del giardino.
I lavori procedono alternandosi: taglio, fresatura, verniciatura, carteggiatura, aiutato, soprattutto in questi due ultimi, da mia moglie Graziella.
Oggi, 5 dicembre 2007, ho incontrato il rappresentante della VECAM (molto gentile e soprattutto molto competente) e col lui ho concordato la lista di quasi tutti gli accessori necessari; ci sono volute più di due ore per stilare l’elenco e i materiali arriveranno prima delle feste natalizie. Restano da acquistare la stufa e il boiler, oltre ovviamente agli accessori (tendalino, portabici, secondo serbatoio, luce esterna, ecc) che verranno montati dopo l’omologazione (fanno così anche le ditte costruttrici, no?).
E’ venuto il momento di incollare i pannelli che costituiranno le pareti del bagno, dell’armadio, ecc., costituirti anche questi da un sandwich di due fogli di compensato da 4 mm e un telaietto di 12 mm; come riempimento ho usato del polistirolo; tenuto conto della loro grandezza è inevitabile appoggiarsi ad una falegnameria dotata di pressa e fortunatamente l’amico Renato ha dei cugini falegnami. Ci troviamo un sabato pomeriggio e cominciamo il lavoro. Purtroppo, nell’euforia del momento, commettiamo un errore imperdonabile: incolliamo a caldo i pannelli che avevo già verniciato e quando li togliamo dalla pressa scopriamo con orrore che la vernice si è sollevata in migliaia di bolle. E’ un momento di grande avvilimento, non solo per i soldi spesi ma soprattutto per tutto il lavoro fatto e gettato al vento. Mestamente mi riporto a casa i pannelli rovinati e comincio a pensare se non c’è una soluzione. Provo dapprima con lo sverniciatore ma il risultato è pessimo, tento allora con la termopistola: peggio che andar di notte. Quando ormai sono rassegnato a rifare tutto, l’amico Renato mi dice: “perso per perso, proviamo a levigarli con delicatezza fino a togliere anche l’impregnante, usando la levigatrice a nastro”. Riporto i pannelli in falegnameria e lentamente, con calma, provo con il più piccolo: prova per primo Renato che riesce a togliere lo strato di vernice e di impregnante senza rovinare il sottile strato di faggio che riveste il pannello; il risultato sembra buono. Rincuorati, procediamo con gli altri pannelli e alla fine del lavoro Renato esclama:” ghemo fato el miracolo!”.
Si riparte allora con l’impregnante, la vernice, la carteggiatura, ma è niente al confronto del lavoro che già si paventava, del completo rifacimento; alla fine il risultato è senza dubbio accettabile.
Fra una verniciatura e una carteggiatura, preparo anche il piano della cucina e del lavandino del bagno, preparando anche in questo caso un telaietto rivestito di due fogli di compensato e incollando poi sulla parte superiore, usando il Bostik, un foglio di formica similmarmo. Ovviamente i bordi in vista sono di faggio che saranno successivamente stondati con la fresa, quindi, con il seghetto alternativo, pratico i fori per il fornello, il lavandino e il miscelatore; difficile ovviamente resistere al desiderio di vedere montati, seppur provvisoriamente, questi accessori.
E’ venuto il momento adesso di cominciare a montare “a secco” i diversi pannelli e così, a forza di prove, di aggiustamenti, prende forma quello che sarà il bagno del nostro camper: l’impressione è di aver fatto un buon lavoro, è sicuramente un locale spazioso e ben distribuito.
Fuori, sotto la tettoia, posiziono sul pavimento delle assi che simulano lo spazio interno (larghezza certa di 208 cm, lunghezza probabile 395 cm ). Al suo interno cominceremo ad assemblare i pannelli delle pareti, il mobile cucina e le cassapanche, per verificare se tutti i ragionamenti fatti sulla carta sono stati corretti: un po’ alla volta il camper, o meglio il suo interno,comincia a prendere forma. Se la fortuna ci assiste, e tutti i calcoli fatti fino ad ora troveranno corrispondenza con le misure ipotizzate della scocca, dovremmo essere abbastanza a posto. Prima di smontare tutto, è necessario prendere alcune misure, soprattutto bisogna calcolare esattamente dove dovrà essere posizionata la porta della cellula. Inoltre, con un pezzo di cartone, faccio una dima del bagno, che servirà a costruire il piatto-doccia in vetroresina, prevedendo anche il passaggio del tubo dell’aria calda, dei tubi dell’acqua calda e fredda ed eventuali cavi elettrici.
Visto che la meccanica tarda ad arrivare, e questo rallenta tutti i lavori, decido di rischiare ancora e di costruire anche il tavolo della dinette (spero vada abbastanza bene, posso comunque ancora giocare 5-10 cm eventualmente stringendo l’armadio, che non ho ancora incollato). Anche in questo caso faccio un sandwich con due fogli di compensato, bordi in massello di faggio, all’interno dei quali inserisco, prima dell’incollaggio i necessari listelli in legno duro dove verranno avvitati la gamba telescopica e le prolunghe scorrevoli, oltre ovviamente al polistirolo necessario come riempitivo. Il tutto è incollato con vinavil sotto pressa. Successivamente, una volta rifilati i bordi in massello, procedo all’incollaggio con bostik dei fogli di formica, rifilatura e fresatura perimetrale dei bordi, fresatura delle sedi delle cerniere utilizzando una dima costruita precedentemente(il tavolo è a libro, chiuso misura 70 x 60, aperto 70 x 120). Sembra una banalità, ma è fondamentale, prima dell’incollaggio dei fogli di compensato, segnare con una matita dove si trovano i listelli interni.
Martedì 5 febbraio ci rechiamo a Bergamo per concordare assieme al signor Brevi la posizione della porta, consegnare la dima per il piatto-doccia e il WC Thetfort che sarà inserito nel piatto e il disegno del serbatoio, da costruire su misura, che sarà alloggiato nella cassapanca lungo la parete. Con l’occasione vediamo per la prima volta lo stampo, già pronto, dove verrà stratificata la scocca in vetroresina del NOSTRO camper: è lì che aspetta solamente l’arrivo della meccanica. Ci portiamo a casa il lavandino del bagno, in vetroresina, che aveva in magazzino e che ci va bene; una volta a casa rifinisco i bordi con la levigatrice a nastro, taglio il foro per l’alloggiamento sul pianetto del mobile bagno e maschero i bordi con il nastro di carta per il successivo incollaggio con Sikaflex.
Lunedì 18 febbraio, finalmente, la meccanica viene consegnata alla ditta Supercamper, solo con più di un mese di ritardo rispetto alla data contrattuale (stramaledetta Fiat, la prossima volta che dovesse capitare pretenderò un contratto con la penale !)
Il signor Brevi mi assicura che inizia subito con la stratificazione della vetroresina; ci sentiremo la prossima settimana o l’altra per decidere il colore e il tipo di rivestimento delle pareti interne. Intanto disegno sul pavimento della mia officina la sagoma del piatto doccia e preparo i due telaietti, in rovere, che serviranno da supporto alle tavolette, sempre in rovere, che costituiranno le griglie del bagno. Le tavolette sono assicelle larghe 6cm e spesse 1.4 cm, piallate e stondate sugli spigoli, mordenzate e verniciate con vernice marina, che taglierò a misura al momento opportuno.
E così, lentamente, è arrivato anche un altro importante momento della mia vita: il giorno 22 febbraio cominciano le ultime ferie che termineranno il 31 marzo; dopo sarò in PENSIONE !
Giovedì 6 marzo andiamo a Bergamo: la scocca del nostro camper è adagiata dentro lo stampo, già quasi completamente coibentata e con le canalette per il passaggio dei cavi elettrici annegate nella resina. Scatto alcune foto per ricordarmi la posizione delle canalette. La meccanica ha già il controtelaio fissato ed Enzo, l’operaio della ditta, sta costruendo paraurti, passaruota e altri pezzi in vetroresina, che andranno poi fissati al telaio e alla scocca. Decidiamo insieme dove posizionare i gavoni sottoscocca e Alessandro Brevi suggerisce di incernierare il paraurti posteriore, in modo da ricavare fra la ruota di scorta e il fondo del camper un capiente gavone, largo quanto il camper stesso; ottima idea. Purtroppo constatiamo che il radiatore del mezzo ha subito uno schiacciamento, probabilmente durante il trasporto; speriamo che la Fiat si assuma la responsabilità. Fra una chiacchera e l’altra arriva mezzogiorno e ci rechiamo a mangiare in un self-service poco lontano; al ritorno scegliamo i tipi di rivestimenti interni e, sempre su consiglio di Alessandro, decido di spostare il pannello di controllo della centralina sopra la porta di entrata.
Nel pomeriggio torniamo a casa con la promessa di risentirci telefonicamente per il ritiro del mezzo, molto probabilmente alla fine del mese; sarà comunque necessario rivederci un’altra volta, anche perché dovrò chiedere alla Fiat se mi sostituisce i fari di questo modello con quelli del modello precedente perché il muso del camper ha l’impronta per quel tipo di fari e modificarlo costerebbe troppo.
A casa decido di costruirmi anche la prolunga del tavolo perché quelle che ho ordinato sembrano diventate introvabili; forse è meglio così, visto che con 3 € di spesa, qualche tubetto quadro di ferro e alcune saldature nascono due prolunghe niente male e sicuramente più robuste di quelle in commercio. Inoltre rifaccio il traverso superiore dell’armadio (in quello che avevo precedentemente fatto avevo già tagliato il foro per il pannello di controllo) e comincio a preparare il mobiletto sopra-porta che conterrà, inserito in uno sportellino apribile, il pannello. In questa maniera sarà molto più facile, aprendo lo sportello, accedere al vano interno per successive modifiche all’impianto elettrico.
Siamo stati anche a vedere da un artigiano locale per la costruzione dei cuscini e dei materassi dei letti.
Giovedì 13 marzo andiamo a Vicenza per ritirare il documento di conformità del mezzo, a saldare il conto e a far vedere le foto riguardanti il danno subito dal radiatore. Molto gentilmente ci assicurano che la cosa sarà sistemata e altrettanto gentilmente ci sostituiscono i fari, ci consegnano il crik del camper, che viaggiava a parte per evitare smarrimenti e, sorpresa, ci danno anche l’autoradio, perché compresa nel prezzo. Torniamo a casa abbastanza rasserenati.
Purtroppo alcuni problemi legati al raccordo della scocca con la meccanica, uniti alla malattia di uno dei dipendenti della ditta Supercamper, stanno rallentando i lavori. Torniamo a Bergamo ma solo per vedere la scocca tirata fuori dal guscio e appoggiata ai cavalletti. Il tempo passa e il periodo previsto della consegna è già slittato dalla fine del mese alla metà di aprile. Non ci sono altri lavori che io possa fare e anche per quei pensili che so di dover modificare è necessario avere il mezzo a disposizione.
Provvediamo all’acquisto del linoleum per il pavimento e del tessuto per il rivestimento dei cuscini e dei materassi: incredibile quanto ce ne vuole, circa 25 metri che mia moglie, a scanso di futuri restringimenti, provvede a bagnare. Ci sentiamo settimanalmente con il signor Brevi e restiamo d’accordo che ci incontreremo (speriamo per l’ultima volta) sabato 12 aprile.
Purtroppo i lavori proseguono a rilento, ho quasi l’impressione che in questi ultimi giorni il signor Brevi, nonostante le rassicurazioni, si occupi di altri lavori, per cui, anche il viaggio del 12 aprile è inconcludente; riesco a far tagliare, in mia presenza, i fori dei gavoni e mi porto a casa i pannelli risultanti, per portarli poi ad una azienda di Schiavon che produce telai di sportelli di qualsiasi dimensione. Nel giro di due giorni sono pronti, li ritiro, li stucco, li carteggio e li monto, pronti per essere installati sul camper.
Finalmente sabato 3 maggio andiamo a ritirare il camper, con l’aiuto di Roberto, che può utilizzare la targa prova necessaria per il viaggio (il camper non è ancora omologato). Partiamo alle sei di mattina, arriviamo a Stezzano alle otto e diamo una mano al signor Brevi per terminare i lavori necessari a poter mettere in strada il camper; i vetri laterali della cabina non sono ancora arrivati e ci arrangiamo con pezzi di compensato e nailon. Alle tredici siamo a casa, abbastanza emozionati per questo giorno tanto atteso e tanto posticipato ma adesso possiamo davvero cominciare a lavorare: già nel pomeriggio sagomiamo e incolliamo il linoleum del pavimento e poi sagomiamo le pareti del bagno. Nella giornata di domenica incolliamo una parete del bagno con la plastica apposta e montiamo due oblò. Sembra poco ma sono lavori che richiedono parecchio tempo, soprattutto per noi che non siamo del mestiere. Nel frattempo, come previsto, arrivano diversi amici che, passando, hanno visto il mezzo sotto la tettoia e vogliono vederlo.
Sono giorni di frenetico ed entusiasmante lavoro, questi, tanto che non ho nemmeno il tempo di mettermi al computer e mantenere aggiornato il diario; un po’ alla volta riusciamo a montare le pareti del bagno, sagomandole perfettamente per adattarle alle curvature della scocca, a tappezzare l’interno, a montare gli altri oblò e le finestre (c’è sempre un po’ di paura quando ci accingiamo a tagliare la scocca), ad adattare e montare i mobili, i pensili (due di questi ho dovuto modificarli perché intralciavano il movimento del letto basculante), la cucina, la stufa, il boiler, il frigorifero, i lavandini e il fornello, per passare poi agli impianti idraulici, elettrici e del gas. Uno alla volta vanno su anche il serbatoio di scarico e quello di carico che ho posizionato sotto il pianale (in seguito servirà solamente da secondo serbatoio). Solo questi due ultimi lavori richiedono due giorni, perché non è facile lavorare sotto il camper, solo leggermente sollevato da due krik. Con un po’ di apprensione provo l’impianto elettrico e quello del gas: subito saltano le valvole di casa ma riesco comunque in breve tempo a trovare l’errore e a porvi rimedio. Costruisco anche il gavone porta-bombole, in compensato rivestito su entrambi i lati di vetroresina. Adesso il camper è praticamente funzionante, ci abbiamo impiegato 15 giorni e le giornate iniziavano alle 8 di mattina per finire alle 11 di sera.
Domenica 18 maggio portiamo il camper in carrozzeria dall’amico Siro per la verniciatura finale; ovviamente aiuterò anch’io e per tutta la settimana collaboro con il carrozziere Nadio nelle operazioni di carteggiatura, mascheratura, ecc.. Rimontiamo i pezzi che avevamo smontato e lunedì sera riporto a casa il camper per terminare alcuni altri lavoretti. Adesso il mezzo ha tutto un altro aspetto, la verniciatura, perfetta, lo ha vestito di nuovo, tutto bianco e con il fascione argento metallizzato; in futuro penseremo a qualche disegno da applicare alle pareti.
Sabato 31 maggio, sempre con l’aiuto di Roberto, riportiamo il camper a Bergamo, completo di cuscini e materassi, e lo lasciamo nelle mani del signor Brevi, per terminare il rivestimento della cabina, la costruzione del mobile della doccia e altre piccole finiture. Purtroppo, le nostre speranze di poter avere il camper omologato nel giro di 15 giorni vengono subito deluse. Abbiamo capito che Brevi vuole omologare insieme il nostro e un altro semintegrale che sta costruendo, per cui probabilmente andremo a fine mese. E io che nei miei calcoli iniziali contavo di avere il camper finito per la metà di maggio! Pazienza, abbiamo aspettato fino ad adesso, aspetteremo un altro po’.
Tornati a casa, anche per ingannare il tempo, comincio a pensare all’installazione dell’autoradio e alla costruzione di due mobiletti, uno dei quali andrà a coprire il gavone porta-bombole e nel quale ho ricavato lo spazio per l’entrata della corrente, per il carica-batteria e uno degli altoparlanti, e l’altro, dirimpetto, dove verrà posizionato l’altro altoparlante. In entrambi, nella parte superiore, c’è un vano con ribaltina che potrà essere utilizzato come porta-bottiglie.
Già che ci sono, costruisco, con pochi spezzoni di ferro, di barre filettate e dello snodo originale della TV LCD da 10” che avevo nel vecchio camper, una staffa porta TV che mi consentirà di orientarla sia verso la dinette che verso il letto basculante.
Siamo ormai arrivati alla fine di giugno e finalmente, giovedì 26, arriva la notizia tanto attesa: il nostro camper è stato finalmente omologato e adesso si tratta di aspettare l’arrivo delle targhe, fare l’assicurazione e andare a ritirarlo definitivamente!
Sabato, 5 luglio partiamo da casa alle sette di mattina con destinazione Stezzano, saldiamo il conto con il signor Brevi, una stretta di mano, una foto davanti al nostro camper, finalmente targato, e poi ritorniamo a casa. Ci sono ancora diversi lavori da fare, terminare di rivestire la cabina guida con la microfibra, montare l’angolo doccia, il secondo serbatoio e relativa cassapanca, regolare per bene i tiraggi del letto e tanti altri piccoli lavori, ma la soddisfazione di avere a casa il camper, e questa volta definitivamente, è grande.
Fortunatamente il mobiletto copri-gavone delle bombole calza di stretta misura e consente la rotazione del sedile passeggero, mentre invece, per problemi di spazio, la staffa porta TV non può essere montata dove avevo previsto; poco male, tanto la TV non la guardiamo praticamente mai e comunque può essere tranquillamente posizionata sopra lo stesso mobile (successivamente ne costruirò un' altra, all' interno del mobile, più funzionale).
Una settimana di lavori e aggiustamenti e quindi portiamo il camper in carrozzeria per la lucidatura finale, subito dopo montiamo il portabici e il tendalino, una bella pulizia, carichiamo tutte le cose che servono per la vita di bordo (e sono davvero tante) e progettiamo la nostra prima uscita, un breve week-end per testare sul campo che tutto funzioni, in modo da non avere problemi al momento delle ormai imminenti vacanze estive.
Seguiranno sicuramente molte altre modifiche ma il grande sogno è diventato ormai realtà; adesso sarà la fantasia e la ritrovata possibilità di viaggiare a condurci per il mondo.