Il bramito del cervo al Pian del Cansiglio, dal 29 settembre all' 1 ottobre
Venerdì 29: partiamo con alcuni amici nel primo pomeriggio per raggiungere il Pian del Cansiglio; in questo periodo i numerosi cervi che lì vivono sono nel periodo dell' amore e i loro inviti amorosi si diffondono nei boschi e nelle radure della piana. Arriviamo in serata e ci sistemiamo nell' area di sosta da poco inaugurata che si trova dietro il Rifuglio Sant' Osvaldo, dove un temo sorgeva una caserma militare con base missilistica. L' area può accogliere 30 camper in altrettante ampie piazzole, ben delimitate da basse staccionate in legno e dispone di una stazione di carico-scarico della WC Wash, molto ben costruita e dell' allaccio elettrico in ogni piazzola (GPS: 46.066598° 12.402830°) . Per entrare ci si posiziona con il camper davanti alla sbarra e si preme il pulsante che rilascia una tessera e consente l' accesso; prima di uscire si paga alla cassa (solo Bancomat o carte di credito, niente denaro). Al di là degli aspetti tecnici bisogna dire che l' area è molto, molto bella e si trova in un contesto ambientale come pochi. Già all' imbrunire si cominciano ad udire i bramiti dei maschi che pian piano escono dai boschi e alcuni branchi di femmine corrono nei prati vicino all' area. Nella notte poi, quando tutti dormono, alcuni esemplari si aggirano fra i campi; sentiamo il loro scalpiccio nel silenzio notturno.
Sabato 30: con le moto giriamo per la piana alla ricerca di un locale dove poter cenare alla sera ma sono tutti già pieni; fortunatamente la gentile signora di un bar ci indica il Bar Bianco, proprio vicino all' area, che non è pieno semplicemente perchè hanno dei problemi con il telefono e quindi non riescono a ricevere le prenotazioni (però! Questi cervi sono un affare sotto molti punti di vista!). Risolto il problema della cena, sempre con le moto scendiamo a Fregona (sono poco più di una quindicina di chilometri) per visitare le Grotte del Caglieron, percorribili grazie ad un tragitto su passerelle che attraversa una serie di grotte, in parte naturali e in parte scavate dall' uomo per l' estrazione della "Pietra Dolza"; l' ingresso è gratuito ed è possibile ritirare presso il piccolo stabile dell' Info-point una cartina con alcune indicazioni, sia storiche che pratiche. Il percorso non richiede più di mezz' ora, ci sono alcuni parcheggi a pagamento nei pressi ma la strada non è consigliata ai camper, soprattutto se di grandi dimensioni. Torniamo all' area e pranziamo all' aperto con una bella grigliata. Nel pomeriggio passeggiamo per la piana fino al "Bus de la Lum", un profondo inghiottitoio carsico di 180 metri e poi, con le moto, al monte Pizzoc, dal quale si gode di una splendida vista sulla vallata sottostante; la strada per arrivarci corre in mezzo ad un meraviglioso bosco di faggi, vestiti con i colori dell' autunno. Alla sera usciamo dall' area (in questo periodo c' è molta tolleranza e molti camper sostano nei parcheggi gratuiti della piana e addirittura in qualche piccolo slargo al limitare dei boschi) e parcheggiamo del piazzale del Rifugio Sant' Osvaldo, ceniamo al vicino Bar Bianco e poi, armati di pila, setacciamo le radure scorgendo diversi esemplari di cervi.
Domenica 1 ottobre: il tempo si è messo al brutto per cui decidiamo di avviarci verso casa.