Belgio, agosto 2015
Venerdì 31 luglio: partiamo verso le 16, passo della Frica e poi autostrada da Trento a Bolzano, quindi Merano e passo Resia. Ci fermiamo poco dopo il passo, in territorio austriaco, nel piazzale di una funivia; probabilmente si potrebbe anche pernottare ma, visto che è ancora presto, ripartiamo, passiamo per Landeck, quindi superiamo il Fernpass e ci fermiamo a Bichlbach, nel parcheggio gratuito degli impianti di risalita (anche in questo caso le coordinate rilevate dalla Guida camper Europa sono sbagliate; quelle esatte sono: N 47,42693° E 10,77592°). Arrivano anche altri camper; la notte trascorre abbastanza tranquilla, appena disturbata dal traffico della vicina strada. (338 Km)
Sabato 1 agosto: partiamo abbastanza presto, facciamo il pieno di nafta (1,219 €, altro che in Italia!), a Fussen entriamo in autostrada (a proposito, sembra che dal 2016 anche per le autostrade tedesche servirà la “vignetta”) e proviamo a fermarci all’area di sosta di Saarbrucken (N 49,23027° E 6,96222°) ma la sistemazione non ci soddisfa per cui ci spostiamo a Saarlouis (N49,32225° E 6,74334°) ma non c’è il carico e scarico e noi abbiamo bisogno di fare acqua; ripartiamo e proviamo alla bella area di Saarburg (N 49,60098° E 6,55549°) che si trova proprio in riva al fiume ma è piena, non c’è un posto. A questo punto, visto che la Mosella è così vicina e abbiamo dei ricordi bellissimi, perché non andare a Trier? E così facciamo, entriamo nell’area di sosta in Den Moselauen e ci sistemiamo in uno dei pochi posti rimasti. All’entrata dell’area bisogna prelevare una tessera che fa aprire la sbarra; e’ poi possibile caricare la tessera alla casetta in legno lungo il viale d’ingresso e poi si possono utilizzare i diversi servizi (carico acqua, toilette, docce) durante la permanenza; prima di uscire basta inserire la tessera (sempre alla casetta di legno) e pagare l’importo richiesto. (550 Km)
Domenica 2 agosto: giornata bellissima e caldissima. Con le bici seguiamo la ciclabile in dir. di Bernkastel arrivando fino a Koverick sempre su asfalto e quasi sempre lungo il fiume; la ciclabile della Mosella è sempre piacevole, anche se l’abbiamo fatta nel 2012 (vedi questo diario). Torniamo al camper nel pomeriggio, una bella doccia, un po’ di relax sotto il tendalino e poi cominciamo a programmare il viaggio di domani che ci porterà in Belgio.
Lunedì 3: partiamo dall’area (9,60€/24h), autostrada fino ad Arlon e poi per strada normale ci dirigiamo verso Nobressart, considerato uno dei più bei villaggi della Vallonia; sarà che abbiamo visto tanti bei villaggi in Francia ma questo proprio non ci dice niente per cui, dopo una breve sosta, ripartiamo verso Hotton in cerca di un campeggio; proviamo al Camping La Mayette, in Rue Lava 80, che si presenta però come un villaggio di case mobili e lo spazio dedicato agli itineranti è veramente esiguo e per giunta lontano dai servizi. Ripartiamo e, dopo pochi Km, arriviamo a Barvaux e ci fermiamo al Camping Rosa Prè, Route de Bomal 25; non che sia molto diverso dal precedente (sembra che qui in Belgio i campeggi siano intesi come grandi assembramenti di case cosiddette mobili ma che mobili non sono per niente, mentre il turismo itinerante è scarsamente considerato) ma decidiamo comunque di fermarci perché fa un caldo infernale e desideriamo la tranquillità di una sistemazione sicura. Si trova in riva all’ Ourte, che è comunque un fiumiciattolo color marrone. Dalle informazioni avute alla reception la pista ciclabile non dovrebbe essere molto lontana da qui; passiamo il pomeriggio all’ ombra del tendalino perchè, come già detto, fa un caldo infernale.
Mercoledì 4: oggi piove e quindi preferiamo andare a piedi fino al vicino paese e cercare di capire dove ci sono le ciclabili. In effetti in paese (dove si trova anche un’area di sosta camper, occupata però per la metà da zingari, alla faccia della sosta permessa di 24 ore) troviamo le indicazioni della ciclabile (Ravel) che porta a Durbuy e a Bomal. Facciamo alcune compere al supermercato (compresa una birra Leffe) e torniamo al camper fra uno scroscio e l’altro. Nel pomeriggio un timido sole fora le nubi e allora partiamo con le bici per percorrere il pezzo di ciclabile che porta a Durbuy; il percorso segue sempre il fiume con qualche leggero saliscendi ed è in parte in cemento, in parte ghiaiato. In prossimità del paese vediamo un piccolo campeggio con qualche camper e qualche tenda. Durbuy è un bel paesino, molto turistico ma ben conservato, con un bel castello e delle particolari formazioni rocciose. Torniamo al camper per strada normale per evitare i tratti più sassosi della ciclabile ma anche in questo caso si può pedalare quasi sempre su una ciclabile a lato della strada.
Mercoledì 5: operazioni di carico e scarico (14,10 € a notte, elettricità compresa, docce a gettone) e partenza verso il vicino paese di Veris, anche questo classificato fra i più bei villaggi della Vallonia. E anche in questo caso è una delusione: poche case neanche tanto belle e tante casette di vacanza in legno. Giriamo il camper verso Tilff e facciamo sosta nel campeggio comunale Chéra, in Rue de Chéra (N 50,56769° E 5,58774°). Si tratta di un piccolo campeggio a pochi passi dal paese e dal Ravel (20 € a notte, docce e WiFi inclusi, elettricità 3 €). Purtroppo dobbiamo rinunciare a percorrere un pezzo della ciclabile perché il rubinetto del lavandino comincia a perdere e passiamo quasi tutto il pomeriggio per cercare di ripararlo e alla inutile ricerca di un negozio di idraulica, per cui ci accontentiamo di una passeggiata in paese, dopo aver in qualche maniera tamponato il guasto.
Giovedì 6: con le bici ci dirigiamo verso Liegi lungo la pista ciclabile (Ravel) che corre sempre lungo l’Ourthe, questa volta ben cementata o asfaltata e per lunghi tratti all’ombra, il che non guasta visto che anche oggi è una giornata caldissima. Visitiamo il centro della città che comunque non ci dice un gran chè perché i monumenti e le chiese avrebbero bisogno di molti restauri e poi la stazione Guillemin, progettata da Calatrava, quindi ritorniamo al camper, una bella doccia e poi programmiamo la destinazione di domani.
Venerdì 7: partiamo in direzione di Huy con l’intenzione di sostare al campeggio di Tihange, che però è chiuso, quindi ci dirigiamo a Namur ma il campeggio a Malonne è piuttosto scomodo alla ciclabile per cui andiamo verso Dinant e saliamo alla cittadella, dove si potrebbe anche sostare ma per scendere in città bisogna prendere la funicolare e la cosa non ci soddisfa per cui, dopo aver cercato l’area di sosta che ci dovrebbe essere ma non c’è (le coordinate ci farebbero entrare dentro il cortile di una casa) torniamo un po’ indietro e ad Anhee ci fermiamo in un ampio spazio lungo la Meuse dove una volta c’era un campeggio (e infatti avevamo impostato le coordinate rilevate dal navigatore). Qui la ciclabile è molto bella, come abbiamo potuto vedere anche percorrendo la strada che da Namur porta a Dinant, ma cominciamo a renderci conto che in Belgio il concetto di turismo itinerante non è ancora molto diffuso e tantomeno compreso: una ciclabile come questa, in Francia o in Germania, sarebbe servita da decine di aree di sosta o di campeggi; qui invece, e un altro esempio lo abbiamo visto oggi con il campeggio di Bouvignes, vicino a Dinant, il campeggio è considerato come turismo “stanziale”. A questo punto la nostra idea iniziale di collegare le città più importanti con le piste ciclabili si scontra con la difficoltà di trovare campeggi lungo le stesse per cui cambiamo programma: avvicinarsi il più possibile alle città per la visita e mettere in secondo piano i collegamenti ciclabili.
Sabato 8: ci spostiamo con il camper di nuovo verso Dinant e parcheggiamo lungo strada nei pressi del centro; passeggiamo per le vie della cittadina, piena di sassofoni multicolorati in onore del suo inventore Sax e poi andiamo a vedere la vicina abbazia di Leffe, quindi riprendiamo il camper e ci spostiamo a Marcinelle, luogo del tragico incendio nella miniera dove persero la vita quasi 300 minatori, la metà dei quali italiani. Oggi fra l’altro è proprio l’anniversario di quella tragedia e parliamo anche con alcuni italiani residenti in Belgio. Girando fra i manufatti della miniera vediamo anche una baracca in lamiera dove erano costretti a vivere gli italiani dopo massacranti turni di lavoro: fare paragoni con l’attuale situazione migratoria, piena di pretese, rischierebbe di farmi sconfinare nel politico, per cui mi fermo qui. Il camper lo abbiamo parcheggiato nel parcheggio con coordinate N 50,38056 E 4,44186 (tanto per cambiare le coordinate ricavate dal sito www.bipa.be sono sbagliate). Finita la visita ci spostiamo a Waterloo per vedere il campo della battaglia che nel 1815 vide Napoleone sconfitto dal Gen. Wellington e parcheggiamo nei pressi della collina del leone (50.68037 – 4.40578).
Domenica 9: ci spostiamo con il camper ed entriamo nel campeggio Grimbergen, in Veldkantstraat 64, tiriamo giù le bici e ci dirigiamo verso il centro (uscendo dal campeggio a dx fino al semaforo quindi a dx lungo la strada fino ad incontrare il canale e ancora a dx; anche in questo caso non c’è uno straccio di indicazioni e chiediamo più volte la strada. In pratica comunque non bisogna mai abbandonare il canale; una volta in centro si cominciano a trovare le indicazioni per le bici, oltre a quelle turistiche. Saliamo alla collinetta dell’Atomium (c’è una fila interminabile di gente che fa il biglietto per entrare) e poi scendiamo verso il centro, alla Grand Place e altri monumenti lì intorno. Torniamo al camper sotto una leggera pioggerellina ma poi ritorna il sole. Questo è il primo campeggio carino che troviamo: piazzole abbastanza grandi, bei servizi e WiFi (solo nei pressi dell’ingresso) gratuito (21 € a notte senza corrente). C’è un notevole movimento in entrata ed in uscita e non ci sono molti posti disponibili, a noi comunque è stata assegnata una piazzola molto bella nella zona centrale.
Lunedì 10: è proprio vero che, come si dice da noi, “il primo giorno che si va in montagna non si fa formaggio”; oggi infatti raggiungiamo facilmente il centro (sono comunque 12-13 Km dal campeggio, non 6 come sbandierato su internet) e giriamo per la città osservando i suoi bei palazzi, i monumenti e visitiamo il Parlamento Europeo con audioguida in italiano. Anche qui, volendo, ci sono i bus turistici rossi “op on-op off” che fermano nei punti più importanti della città ma restiamo del parere che il modo migliore, almeno per noi, resta la bicicletta, soprattutto in una città come questa, completamente ciclabile. Torniamo al camper verso sera consci che Bruxelles meriterebbe certamente più di due giorni ma abbiamo anche tante altre città da vedere. Carichiamo quindi le bici perché domani si parte per una nuova meta.
Martedì 11: in pochi Km raggiungiamo Tremelo e cerchiamo un campeggio ma scopriamo che l’unico che c’è è il solito villaggio di case “mobili” e non c’è nemmeno una reception a cui chiedere informazioni per cui ci spostiamo a Werchter, in Grotenstraat 120 dove si trova il campeggio “De Klokkeberg”; è anche questo un ammasso di case “mobili” ma almeno c’è una reception. Agli itineranti è assegnato un prato lontano dalle docce ma di sicuro qui non si soffre di sovraffollamento: ci siamo noi e un vecchissimo camper Citroen (anno 1964!). tiriamo giù le bici (inutile chiedere cartine alla reception, evidentemente chi viene in questi posti non ci viene per andare in bici, per fortuna che avevo trovato una cartina della ciclabile che collega Lovanio a Mechelen al campeggio Grimbergen). Il campeggio è lontano un paio di Km dalla ciclabile ma una volta intercettata è facile seguire la direzione basandosi sui “punti nodali” che si trovano ad ogni cambio di direzione. In effetti qui le ciclabili sono molte e si intersecano fra loro e sono tutte molto ben tenute. Arriviamo a Lovanio, che ha diversi bei monumenti, soprattutto un bellissimo municipio e ritorniamo in serata al camper.
Mercoledì 12: con le bici ci avviamo verso Mechelen per una bellissima ciclabile che serpeggia fra i campi costeggiando il fiume Djle, visitiamo la città che vanta delle notevoli chiese e tanti bei palazzi e torniamo costeggiando il canale Vaardijk, largo e dritto come un’autostrada e con alcune chiuse. Bisogna dire che in queste zone è stato fatto un notevole lavoro per mappare e segnalare le tante possibilità ciclabili inoltre in tutta la zona c’è un grandissimo rispetto per i ciclisti; noi avevamo programmato il tragitto odierno scrivendo su un foglietto la serie di “knooppunten” che avremmo dovuto trovare sul nostro cammino ed è andato tutto a meraviglia. Carichiamo le bici e paghiamo il campeggio (16 € a notte, senza corrente, docce comprese) perché domani si parte per un’altra destinazione.
Giovedì 13: ci dirigiamo verso Gand (Gent) con l’intenzione di entrare al campeggio Blaarmeersen in Zuiderland 12 (51°02’44”-3°40’48”) ma poi, visto che è abbastanza presto e riteniamo che non ci voglia molto a visitare la città, preferiamo parcheggiare nei parcheggi lungo il canale, giusto davanti al campeggio, dove sostano già altri camper. Tiriamo giù le bici e ci avviamo verso il centro, notiamo così che c’è un’altra possibilità di sosta più avanti, indicato come Parking Car. Arriviamo facilmente al centro, sempre per ciclabile (anche qui è tutto ciclabile) e giriamo fra le vie e i canali dove si affacciano splendidi palazzi; ci sediamo ad un bar per una birra fresca (siamo in Belgio, no?) e poi torniamo al camper, carichiamo le bici e ci avviamo verso Brugge, o meglio verso Damme, un paesino poco lontano da Brugge e collegato con la ciclabile lungo un canale. Purtroppo però non troviamo da parcheggiare (c’è un piccolo parcheggio con due stalli dedicati ai camper ma sono già occupati. Ci dirigiamo allora verso Zuienkerke dove, secondo il sito www.bipa.be , dovrebbero esserci alcune possibilità di sosta. Proviamo con la prima, poi con la seconda ma in entrambi i casi le coordinate ti piantano in mezzo alla strada (a questo punto mi chiedo chi è il burlone che si diverte a segnalare aree di sosta inesistenti; tutte quelle che abbiamo cercato basandoci sulle coordinate di questo sito si sono dimostrate introvabili per cui sconsiglio veramente di scaricare coordinate da questo sito che ritengo inaffidabile). Ci dirigiamo allora verso Nieuwmunster e, fregandocene delle indicazioni del solito sito, ancora una volta sbagliate, andiamo a parcheggiare nel piccolo parcheggio della chiesa (Doelhofstraat 51.27363-3.09800). il tempo si è messo al brutto, speriamo che domani migliori.
Venerdì 14: tempo così così per cui non ci fidiamo a tirar giù le bici e ci spostiamo con il camper a Brugge; riusciamo a parcheggiare in un parcheggio gratuito lungo strada in Baron Ruzettelaan, poco lontano dall’area di sosta camper. Il centro dista circa 1 Km e ci andiamo a piedi. Brugge merita sicuramente di essere vista, tutte le sue strade sono contornate da belle case e ovviamente ci sono molti palazzi e chiese importanti; ci sono anche tante cioccolatterie e ovviamente negozi che vendono tantissimi tipi di birra (in uno di questi è possibile acquistare ben 400 tipi di birra!). torniamo al camper nel primo pomeriggio e ci dirigiamo verso l’area di sosta di Nieuwpoort (51.12931-2.76576) che però risulta inesorabilmente piena per cui ci dirigiamo verso Westende, all’area Kompas Kampeerauterrein (51.15594-2.76019) dove riusciamo ad entrare. L’area è in pratica di proprietà del campeggio Kompas, si paga in anticipo con bancomat o carta di credito (17€/20 ore-30€/40 ore). Ci sistemiamo e facciamo un giro con le bici verso il mare ma comincia a piovere a dirotto per cui torniamo di corsa al camper; poi però torna il sole, faccio un giro fino al paese e vedo un’altra area di sosta, in centro, un po’ più cara di questa ma con piazzole meravigliose.
Sabato 15: tempo nuvoloso e freschino; con le bici ci avviamo verso Ostenda per una bella ciclabile che corre lungo l’ampia passeggiata fra il mare e una fila interminabile di condomini; passiamo accanto ad una zona dove si trovano diversi bunker e fortificazioni che hanno fatto parte del muro atlantico. Giriamo un po’ per la città, che si sta preparando alla festa di ferragosto e poi andiamo un po’ oltre, utilizzando anche un traghetto gratuito che ci evita di fare il giro del lungo porto, prendiamo qualcosa che sa vagamente di pesce ad una delle tante bancarelle e poi ci avviamo per il ritorno; prima di rientrare all’area facciamo una puntatine fino a Nieuwport e al suo grande porto turistico, pieno di barche a motore e a vela.
Domenica 16: partiamo dall’area e ci dirigiamo verso Westvleteren, dove c’è un’abbazia che produce una celebre birra; si trova in Donkerstraat 12 e per arrivarci bisogna percorrere qualche pezzo di strada strettissima (ci passa il camper e basta e non è a senso unico). All’arrivo però c’è un bel parcheggio dove si può anche pernottare. Purtroppo però la birra non si può acquistare ma soltanto bere; su consiglio di un camperista che abbiamo incontrato lì decidiamo di andare nel vicino paesino di Watou dove dovrebbe essere in vendita una birra molto simile alla Westvleteren. Così facciamo, troviamo una Brasserie in paese dove hanno queste birre e ne acquistiamo una per tipo. Ci avviamo quindi verso Tournai e facciamo sosta nel camping De L’Orient, in Rue Jean Baptiste Moens 8; piccolo campeggio molto carino, con le piazzole delimitate da siepi e vicino ad un centro acquatico con una bella piscina coperta e riscaldata. Con le bici andiamo in centro, distante solo 3 Km; purtroppo la grande chiesa di Notre Dame è in completo restauro e non è visitabile, pazienza.
Lunedì 17: pioviggina per cui decidiamo di recarci al vicino supermercato per le compere ma quando usciamo piove di più per cui decidiamo di partire e andare a vedere il castello di Beloeil. Parcheggiamo nel parcheggio di fronte al castello (50,55000-3,73242) ed entriamo al castello, che ha anche un notevole parco. Ripartiamo con l’idea di trovare un campeggio che sia abbastanza vicino al Ravel; giriamo in lungo e in largo passando per Blaton, Granglise, Harchies e Bernissart. Purtroppo anche qui il concetto di campeggio e pista ciclabile è proprio sconosciuto: i campeggi che vediamo sono tutti pieni di case mobili (in alcuni non si può nemmeno entrare e non c’è nessuno alla reception) per cui decidiamo di fermarci per la notte nel parcheggio del museo dell’iguanodonte a Bernissart ((50,47530-3,64958).
Martedì 18: anche questa mattina il tempo è uggioso e quindi decidiamo di spostarci verso Chimay e vedere la relativa abbazia di Scourmon, dove si produce la birra Chimay. Parcheggiamo il camper in un piccolo slargo di fronte all’abbazia (49,98306-4,33694) ed entriamo, anche se in realtà c’è ben poco da vedere: l’abbazia non è visitabile e la chiesa è in restauro. Torniamo sui nostri passi, una breve sosta all’Espace Chimay che si trova lungo la strada solo per renderci conto che è una boutique della birra e poi torniamo in paese dove sostiamo per il pranzo in un parcheggio del centro (un consiglio: se avete intenzione di acquistare la birra non fatelo all’Espace Chimay ma in un qualsiasi negozio del centro, dove costa molto meno). Ripartiamo e facciamo sosta all’area di sosta di Han Sur Lesse, bella area nei pressi del fiume e del centro (10€/24 ore, corrente inclusa, carico e scarico). Qui ci sono anche due campeggi. Il “Le Pirot”, proprio in riva al fiume, piccolo e carino e il “La Lesse”, con diverse case mobili. Il paese deve la sua importanza turistica alle grotte e ad un parco animali, ai quali si arriva trasportati da un trenino. All’uff. turistico c’è la connessione internet gratis.
Mercoledì 19: in mattinata ci avviamo e facciamo rotta verso Bouillon (quello di Goffredo di Buglione) e saliamo verso il castello parcheggiando in Place Ducale, di fronte al cinema; dal castello si gode una bella vista sul paese, disteso lungo la Semois. Torniamo giù e parcheggiamo in un parcheggio lungo il fiume (49,79243°-5,06775°, possibile pernottamento). Nel pomeriggio ripartiamo e facciamo sosta nel parcheggio dell’abbazia di Orval (si può sostare anche la notte). Visitiamo la splendida e immensa abbazia (visita a pagamento) che merita assolutamente di essere vista per la sua maestosità; non si può ovviamente vedere tutto ma quello che è visitabile dà un’idea della potenza dei monaci cistercensi. Confesso che mi hanno colpito più le rovine della vecchia abbazia che le forme della nuova, costruita in parte sulle fondamenta e sui sotterranei della vecchia. Qui è possibile anche acquistare la birra Orval prodotta nel birrificio a prezzi onesti e addirittura di poco inferiori a quelli praticati nei negozi di Bouillon. Ripartiamo e cominciamo il viaggio di ritorno verso casa; entriamo in Lussemburgo (pieno di nafta a 1,003 €) e passiamo in Germania. Dopo un primo tentativo di sosta a Saarbruchen (non ci piace il posto) proseguiamo e facciamo sosta a Hornbach, dove si trova una bella area di sosta (49,18419°-7,36601, pagamento al ristorante Capito, 50 m prima dell’area. 6€ a notte)
Giovedì 20: bella giornata, con il camper partiamo alla ricerca di un campeggio che sia vicino alla ciclabile del Blies ma senza risultato per cui decidiamo di fare un altro bel tratto di strada che ci avvicini a casa; Karlsruhe, Stuttgart, Ulm, quasi sempre in autostrada o superstrada ma con tanti rallentamenti causa lavori. Arriviamo a Memmingen e sostiamo nell’area di sosta in Colmarer Strasse (47,99531°-10,18245°, 5€/24 ore). Nel frattempo, tanto per cambiare, si è messo a piovere. L’area si trova ad una decina di minuti dal centro e lì vicino c’è un grosso spaccio di birre e bibite varie. Nella notte l’area si riempie all’inverosimile.
Venerdì 21: al mattino facciamo un giro in paese, molto bello e ordinato, con un canale che lo attraversa tutto e sicuramente meriterebbe una visita più attenta, quindi torniamo al camper e andiamo al vicino paese di Ottobeuren, parcheggiamo all’area di sosta gratuita(47,94907°-10,29649°, il carico e lo scarico sono un centinaio di metri spostati rispetto all’area) e andiamo a piedi fino al paese, anche questo molto carino ma soprattutto con una stupenda cattedrale barocca. Nel pomeriggio ripartiamo, facciamo il Fernpass ed evitando la vignetta austriaca (attenzione a Landech a non entrare nel tunnel ma passare per il paese), quindi passo Resia e facciamo sosta nella bella area di Glorenza (46,67067°-10,54520°); alla registrazione ci consegnano la Vinschgau Card, che permette di viaggiare gratis per tre giorni su tutti i mezzi pubblici della valle e da diritto ad una serie di sconti su funivie, musei, ecc.; l’area dispone di allaccio elettrico e docce a pagamento, oltre ovviamente a carico e scarico ed è piuttosto pienotta. Alla sera andiamo a mangiare al ristorante Weisse Kreuz.
Sabato 22: con le bici ci avviamo per la bella ciclabile che conduce a Merano, un giretto per il centro, molto animato e poi per il ritorno prendiamo il treno con trasporto bici che ci porta fino a Malles (persone gratis, con la mobicard che ci è stata data dall’area, biciclette 6€ all’una) e facciamo un altro tratto di ciclabile fino all’area. Un giretto in paese per le ultime compere e cena in camper.
Domenica 23: preparativi per la partenza e ci avviamo verso casa; entriamo in autostrada a Bolzano Sud ma ci troviamo subito imbottigliati in un traffico bestiale per cui usciamo a Ora e facciamo strada normale. Arriviamo nel primo pomeriggio a casa.
CONCLUSIONI: Il Belgio è una nazione molto piccola ma ciò nonostante ha diverse cose interessanti: grandi e piccole città, molti percorsi ciclabili, autostrade e superstrade gratuite e gasolio a prezzi di molto inferiori a quelli italiani; manca però, a nostro parere, di una cultura del turismo itinerante e del cicloturismo: molti campeggi sono in realtà pieni di case mobili, quasi sempre lontani dai percorsi ciclabili e privi di informazioni al riguardo. Nelle Fiandre i percorsi ciclabili sono tantissimi ed è necessario procurarsi una mappa dettagliata (acquistabile in genere negli uffici turistici, che non sempre si trovano). Manca inoltre una visione d’insieme che permetta di programmare facilmente il viaggio: ogni regione fa per sé e dà soltanto le informazioni che la riguardano; non parliamo poi della rivalità che esiste fra Sud e Nord, al punto che, se vi trovate nel nord del Belgio, è opportuno che non usiate il francese per chiedere informazioni ma piuttosto l’inglese o il tedesco, a meno che non conosciate il fiammingo. Per programmare il viaggio ci siamo avvalsi della guida edita dal TCI “Belgio e Lussemburgo”, della carta stradale del Belgio edita dalla Michelin, scala 1:200.000 e di documentazione varia richiesta tramite internet ( www.belgioturismo.it , http://www.belgio.it/ , www.ravel.vallonie.be , per le aree di sosta: http://www.bipa.be/index_it.htm (le coordinate GPS scaricate nel navigatore, almeno per le aree nelle quali avevamo intenzione di andare, si sono rivelate assolutamente sbagliate, molto meglio utilizzare la Guida Camper Europa che comunque qualche errore lo fa anche lei) e per i campeggi: http://it.camping.info/belgio e http://www.eurocampings.it/belgio/#, http://www.belgioturismo.it/contenus/campeggi/it/3774.html oltre che di alcuni diari di viaggio reperiti su Camperonline, Turismoitinerante, ecc.